Milano – San Paolo

Amo le partenze in aereo, adoro la sensazione di vuoto che si sente non appena si decolla. Son sempre partita di giorno, ma questo viaggio è andato tutto al contrario… Dovevamo essere in due e son sola, dovevo partire da Roma e invece son partita da Milano, potevo partire di giorno, come sempre, osservando rincorrere l’ombra dell’aereo sull’asfalto e invece ho preso il volo delle 20.30. Buio tutt’attorno, poi cala il silenzio e si spengono le luci. Fuori sembra di essere nello spazio e man mano che ci si allontana dal nostro emisfero vedi cambiare il cielo… L’unico pensiero “non ne conosco nemmeno una”; le stelle sembrano disegnate su un foglio “F4”. Perfette, luminose, apparentemente immobili. Sembra di non muoversi mai. Il tempo acquista un senso di relatività quasi infinita e tu puoi solo spegnere i pensieri, tentare di addormentarti guardando fuori dal piccolo oblò. L’unica cosa che ti tiene in contatto col mondo là fuori è un ovale di vetro che per quasi tutta la durata del viaggio non fa che riflettere la tua immagine. Chi sono io? Dove sto andando davvero? … Hai mai visto un cielo che non ti appartiene? …le stelle son al posto giusto e tu nel posto sbagliato se cerchi qualcosa di familiare. Tutto è al contrario. Persino la luna tramonta dal lato opposto… I punti di riferimento son diversi, sei da un’altra parte, in un altro Paese, in un’altra storia: la Tua di appartenenza, di Origine. E mentre il cielo accompagna la lunga notte, l’alba inizia a rincorrerci regalando nuvole appesantite dall’acqua immortalando un angolo di mondo con flash di luce. Sta piovendo laggiù, da qualche parte, sopra Sao Paulo. Spesso mi racconto che, quando il cielo cade, una parte di te scivola come acqua infrangendosi a terra. Sta a te cadere come arcobaleno o come semplice pioggia… Così, mentre osservo il mio riflesso, ancora una volta, penso a quanto sia immensa la natura se solo sai Accorgerti di lei.