Igor Sibaldi – Il frutto proibito della conoscenza
Dalla paura dell’Evoluzione al superamento dei propri limiti
La mia recensione – Viaggio verso una nuova consapevolezza
Secondo libro della trilogia sui “Maestri Invisibili”, Sibaldi torna a stupirmi e a riempire le mie giornate con un altro piccolo capolavoro di introspezione che, anche questa volta, ha saputo come mettere in discussione – per alcuni versi – quelle che erano mie credenze.
In altre parti del libro ho personalmente avuto il piacere di trovarmi in totale accordo con quello che lui racconta sorridendo alle piacevoli conferme che incrociavo nella lettura.
Questa grande capacità di Igor nel saper condurre il lettore dentro questo nuovo mondo attraverso un percorso di consapevolezza e di energie nuove, lascia sempre un senso di rapimento e fascino che quasi non riesci a smettere di leggere e, mentre non vedi l’ora di finire il libro, senti lontana già la nostalgia che prima o poi arriverai davvero all’ultima pagina portando con te, però, la consapevolezza che la persona che eri quando hai acquistato il libro, oggi non è più quella che lo sta per concludere.
“Il frutto proibito della conoscenza” è accompagnato da due spiriti guida: “il Dominante e l’Austero”.
L’autore affronta – con Loro – il tema del diavolo come “Paura dell’Evoluzione” e lo fa attraverso i miti biblici, di Biancaneve, Merlino, ecc., per cercare un senso a quella che è l’energia universale da cui tutti veniamo e di cui personaggi importanti – come Dante Alighieri – erano a conoscenza e ne hanno criptato il messaggio nelle loro opere.
La strada viene percorsa a ritroso da Sibaldi che, con i suoi Maestri, ci dice chiaramente che non solo è possibile andare oltre i propri limiti, ma è necessario capire che siamo i primi ad aver paura delle nostre stesse doti.
Questo meraviglioso “quaderno di appunti”, come lo stesso autore lo chiama, affronta finalmente il metodo del viaggio da intraprendere per iniziare questo percorso di dialogo con i propri “Spiriti Guida”.
Sono sicura che se mai avrai piacere di leggerlo, ti verrà voglia – anche solo per curiosità – di sperimentare la tecnica che Sibaldi propone al fondo del libro e, forse, ti sorprenderà.
0 commenti