Funziona veramente? Se si in quali casi?

L’abbondanza è uno degli argomenti della Legge dell’Attrazione che spesso viene mal capito e sovente accade di trovarsi di fronte persone che pensano che basti una lavagna con delle immagini per poter attrarre ciò che desiderano.

E’ importante invece capire che dietro al desiderare ci deve essere non solo l’intenzione giusta, ma l’inconscio con le sue credenze limitanti deve invece essere in linea con la parte conscia (razionalmente sappiamo che – ad esempio – i soldi non sono sporchi, ma a livello profondo la maggior parte di noi ha questo pensiero che lo limita, su cui è bene lavorare). Di conseguenza è necessario mettersi in moto.

Penso che a tutti piacciano i soldi, anche le persone che pensano “il denaro non fa la felicità (ma aiuta)”.

Succede sovente che ci sentiamo in colpa per aver speso dei soldi in qualcosa che potrebbe non essere effettivamente utile, oppure abbiamo rimpianti per non aver comprato una determinata cosa.

Forse qualcuno di voi è nella situazione del Volere di più, del Dover assolutamente attrarre più abbondanza (quindi più denaro) nella propria vita.

Se ci rifletti bene questo vuol dire che non solo non sei nella frequenza dell’abbondanza, ma stai vibrando alla frequenza della Scarsità.

Dove hai messo la tua attenzione in questo ultimo periodo e nel tuo passato?

Se ad esempio avevi un lavoro che però non ti piaceva, di cui ti lamentavi, se quando guadagnavi ti ritrovavi a spendere denaro per poi sentirti in colpa, ciò non vuol dire che fossi concentrata su una situazione di abbondanza e di felicità.

Se ti dicessi che i soldi fanno la felicità quando si è già felici, cosa mi risponderesti?

Se fossi veramente felice, se riuscissi ad essere contenta ad esempio di essere qui, di essere viva, di avere una famiglia, di poter mangiare anche solo un pasto al giorno, ecc., i soldi sarebbero quel qualcosa che ti permetterebbe non solo di avere di più, ma anche di dare.

Quando si ha una mentalità di abbondanza si riescono anche a vedere le opportunità.

Ad esempio: tutti dicono che oggi non c’è lavoro.

Per esperienza ho svolto diverse mansioni, pur non svolgendo il lavoro per il quale avevo studiato anni fa.

Questo però mi ha permesso di imparare moltissime cose e di capire cosa non volessi fare nella vita, ma ugualmente ero felice perché ho incontrato persone nuove e diverse, ho imparato cose nuove dai diversi lavori e questo mi ha permesso di poter accrescere anche fiducia in me stessa di fronte alle nuove esperienze e ai cambiamenti.

Se mi fossi lamentata di quello che facevo, avessi pensato anche solo un attimo “non farò mai ciò per cui ho studiato”, oppure “non trovo lavoro perché non esiste” sarei rimasta ferma su tutti i fronti.

E’ necessario saper guardare le cose da prospettive diverse e osservare, così come è necessario imparare anche ad accogliere i nostri errori, perché sono ciò che ci insegnano a ritrovare la strada e ricominciare anche da zero.

Con piacere voglio condividere alcune domande che mi son state utili in questi anni:

PRIMO STEP:

Qualsiasi sia il tuo sogno, qualsiasi cosa tu stia facendo oggi o qualunque percorso tu voglia intraprendere è bene porsi queste domande:

• Che cosa vuoi davvero fare?
• Ciò che fai (o vorresti), Lo stai facendo/la vorresti fare solo perché ti fa guadagnare di più? Perché è più facile avere denaro?
• È ciò che realmente vuoi? È ciò che ti rende felice al mattino quando ti alzi, o è perché qualcuno si aspetta che tu faccia ciò che pensi possa essere la tua strada/vocazione?

SECONDO STEP:

Se intraprendere una nuova attività (lavorativa, impresa, ecc.) comporta dover mettersi in gioco ed imparare anche nuove cose

• sei disposta ad investire tempo – soprattutto – su te stessa?
• Se sì, come potresti iniziare? (facendo un corso, leggendo libri, formandoti anche gratuitamente da qualcuno)

Queste domande possono sembrare stupide, magari ti viene anche il nervoso a leggerle, ma è importante essere onesti con se stessi per poter cambiare davvero mentalità.

Abbiamo tutti credenze che ci limitano, che non dipendono da noi, ma che i genitori, la società e la cultura ci hanno in qualche modo inculcato.

Altre domande che puoi porti, non meno importanti, sono:

• In quale momento della tua vita i tuoi genitori, nonni, ecc., hanno parlato di soldi e come ne hanno parlato?!

Se ad esempio sei cresciuto con persone che pensano “se sei ricco, sicuramente hai rubato a qualcuno”, questo può essere un limite che oggi sta emergendo nuovamente.

Oppure “i soldi non fanno la felicità, per essere felici basta essere viva”, anche questa è una frase che bisogna cambiare imparando prima ad essere felici per le cose che si hanno già, poi il resto viene di conseguenza.

• A che cosa servono i soldi? Se avessi in questo momento 500mila euro, cosa faresti? Li investiresti su di te per migliorarti? Una parte la investiresti e un’altra la daresti in beneficienza? Oppure li spenderesti in qualsiasi cosa solo perché devi sfoggiare l’ultimo cellulare, la borsa firmata, l’auto nuova, tornando in meno di un anno al punto di partenza?
• Sei una persona che quando va a mangiare fuori pensa al ristorante economico dove ti puoi abbuffare, oppure preferisci un ristorante più costoso con cibo di qualità? (La prima denota un comportamento di scarsità, la seconda di abbondanza)
• I soldi, secondo te, sono sporchi?

Voler più denaro non è sbagliato, ma riporre in questo l’idea di felicità potrebbe esserlo, se si pensa sempre che essere contenti, appagati, venga da qualcosa fuori di noi.

Volere di più vuol dire anche imparare a lasciar andare, imparare che i soldi vanno e vengono e che sono un fattore di scambio non solo materiale ma anche umano.

(Esempio: il nonno ti regalava mille lire. Per lui era una gioia vederti sorridere. In questo caso lo scambio è mille lire per un sorriso. Probabilmente la gioia del nonno nel vederti contenta è addirittura inappagabile, e lui ti donava tutto ciò che poteva regalarti in quel momento.)

Se hai risposto sinceramente a quello ho scritto potrebbe essere che in realtà tu abbia un altro sogno nel cassetto che non aprire un’attività, intraprendere un percorso di studi piuttosto di un altro, ecc.

Qualsiasi cosa si intraprende è importante ricordare che siamo al servizio degli altri. Dipendiamo tutti da chi è intorno a noi: dal panettiere, alla signora Maria che ci porta la spesa o ci pulisce casa, al nostro capo di lavoro che ci paga per il lavoro svolto..

In ogni caso, che tu lo voglia o no:

avrai un impatto nel mondo.

Se ciò che fai, lo fai solo per avere più denaro, lasciando fuori quel sentimento verso gli altri – di donare qualcosa – diventa difficile uscire da questo schema.

Quando qualcuno entra nella tua vita, o le persone che ne fanno parte, ti privano o ti regalano qualcosa chiediti il perché oltre a ringraziare.

Se ti tolgono tempo, energie, chiediti che cosa ti stanno insegnando.

Se donano, beni materiali e non, chiediti che cosa devi imparare e osserva la loro felicità nell’esserti di aiuto o nel vederti felice.

Un cambiamento non avviene dall’oggi al domani, ma le domande giuste possono cambiarci la vita.

Anche lavorare sulla propria autostima è in questo caso un passo che si dovrebbe fare.

Non pensare al passato, non focalizzarti sui rimpianti e sugli errori per giudicarti.

Inizia pian piano a vedere agli errori come un’occasione per far meglio e ai rimpianti come a obiettivi che puoi ancora raggiungere.

Mi hanno sempre detto “è tutto possibile finché non si muore”. Scusa per la frase un po’ cruda, ma è la realtà: non è mai tardi. Non è mai impossibile. Bisogna solo far piccoli passi alla volta senza guardare alla meta finale altrimenti ci si scoraggia.

Cerca di formarti, di imparare da chi ne sa di più non perché tu non sia all’altezza, ma perché è osservando chi è arrivato dove voleva che può insegnare a noi nuovi metodi per raggiungere i nostri obiettivi e, eventualmente, superarli.

Ricorda: nessuno busserà alla tua porta se non fai tu il primo passo.